LA NOSTRA STORIA

24 Mag LA NOSTRA STORIA

 

Oggi sono rimasti in pochi a non sapere, seppur senza esserci mai stati, cosa sia il “Samsara beach” di Gallipoli e che cosa caratterizza questa splendida spiaggia e le sue acque cristalline. Ma c’è stato un tempo, non molto lontano, in cui questa realtà, oggi così nota e stra-affollata, non era che un semplice stabilimento balneare, nemmeno tanto conosciuto, di proprietà di due signori, stanchi della solita stagione estiva e nemmeno tanto convinti di quello che facevano. Un giorno, uno dei due, decise di vendere la sua parte, e come quando ci si trova nel posto giusto, al momento giusto, quella parte in vendita fu acquistata, non senza fatica, da un certo Rocco Greco, gallipolino DOC, che da sempre aveva lavorato nei locali notturni, reduce da alcune stagioni non fortunatissime in una discoteca molto nota a Gallipoli. Rocco sentiva che era arrivato il momento di cambiare la sua vita, che la vita notturna era fatta anche per dormire, e decise di cimentarsi in una sfida nuova, in un progetto forse più grande di lui, ma che sentiva essere la strada da percorrere. E la strada giusta era rendere uno stabilimento balneare, sconosciuto ai più, un posto magico, un’esperienza indimenticabile, un sogno. Ma ci voleva il progetto giusto, il nome giusto, la gente giusta. E il nome nasce da un’intuizione, da questo periodo di vita non troppo favorevole, dalla voglia di rinascita, di rivincita, chiedendo in prestito al Buddismo i suoi valori, e quel nome, “Samsara” appunto, ovvero ciclo della vita, questo morire e reincarnarsi quasi all’infinito, e questa voglia, per Rocco, di rivivere in un nuovo progetto. E cosi, insieme a Giovanni, quel signore stanco di cui sopra, quello che non aveva mollato, nasce il “Samsara”. Siamo nel 2006.
Il primo anno, si sa, non si possono fare miracoli, ma è proprio all’inizio che bisogna stringere i denti, e crederci, e andare avanti, e non mollare, e chiedere aiuto, se c’è bisogno. E loro aiuto l’hanno chiesto. Avevano capito che per diventare davvero grandi ci voleva di più, ci voleva qualcuno che li aiutasse a spiccare il volo. E sempre come quando ci si trova nel posto giusto al momento giusto, in quel posto giusto passava un certo David Cicchella, giovane ragazzo di Galatina, con un bagaglio già pieno di tanta esperienza nell’organizzazione di serate ed eventi, ma anche lui con la voglia di fare di più, molto di più. Ed è forse questo il momento più importante nella storia del “Samsara”, quello in cui tre persone, che in comune hanno ben poco, con stili di vita diversi, con esperienze diverse, decidono di fidarsi l’uno dell’altro, e di intraprendere insieme un cammino in cui credono davvero, che sanno non sarà facile, e non si sbagliano, ma che sanno essere il progetto giusto. E siamo nel 2007.
Il resto, forse, è cosa nota. Il “Samsara” oggi è diventato un trend, un punto di riferimento per tantissimi giovani e non solo, che vogliono vivere il mare a 360 gradi. Dalle otto di mattina è uno stabilimento balneare che offre mare, relax, servizi impeccabili e pietanze gustose. Dalle sedici diventa musica, divertimento, dj internazionali… insomma diventa un’esperienza.
Il “Samsara”, ovviamente, non è solo questo, ma è anche molto altro ancora. Negli anni, intorno a questo progetto si è sviluppata una linea di abbigliamento, gadget, cd musicali, feste e tour invernali nei migliori locali e discoteche d’Italia e non solo. Il “Samsara tour” è sbarcato a Praga, ad Amsterdam, a Lugano, a Stoccarda, a Zurigo, a Podgorica; insomma, un bel giro lo hanno fatto, portando la musica, i dj, il ritmo, la professionalità di questo gruppo, di questo marchio, che evidentemente solo divertimento non è.
Si perché, di solito, quando c’è qualcosa che funziona, di regola ci sono sempre i detrattori, quelli che trovano comunque il marcio, quelli che trovano il pelo nell’uovo, quelli che sanno far meglio di te, e poi chissà perché non fanno mai niente.
Molti hanno puntato il dito contro, magari tacciando proprio quelli che promuovono i beach party di portare un turismo scadente, bassa qualità nei servizi, aumento della criminalità, e chi più ne ha più ne metta. Ma l’impressione che si ha è quella, più che altro, di una certa invidia, di quella gelosia che nasce quando vedi che quel progetto, che non è tuo, funziona, è vincente, ma non lo ammetteresti mai.
Ma il “Samsara” negli anni si è speso anche in progetti a scopo benefico, solo per citare l’ultimo, un evento di beneficenza che si svolgerà nella città di Camerino in favore dei terremotati, dal nome emblematico, “Ripartire dalla musica” o sportivo, come Maratone e sponsor a varie squadre di calcio, pallavolo e quant’altro.
Non sono molte le persone che riescono a trasformare le loro passioni in un progetto davvero redditizio. Quelli del “Samsara” ci sono riusciti, portando questo progetto anche, e c’è da dire per il momento, a Budva, in Montenegro, e a Riccione, in località Marano.
Insomma, questo trio, queste tre persone così diverse ce l’hanno fatta, hanno creduto in un obiettivo, ce l’hanno messa tutta, e hanno vinto. Hanno vinto perché non si sono arresi, anche quando la strada non è stata la più semplice; hanno fatto come i bambini, che ancora credono nei sogni, e i sogni, si sa, se ci credi davvero, prima o poi, si avverano.

Firmato Lucy D’Ingiullo.

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