23 Nov Il turismo in Puglia: parla l’assessore
Il turismo in Puglia è cresciuto molto di più rispetto al resto del Paese negli ultimi anni. Perché?
Siamo cresciuti e il 2016 può essere considerato un anno record: nell’ultimo rapporto dell’Istat la Puglia è in terza posizione sul podio per percentuali di crescita delle presenze complessive, e al secondo posto per crescita delle presenze straniere.
E’ vero che in Puglia siamo partiti più tardi rispetto ad altre regioni italiane che sono storicamente turistiche. Abbiamo quindi oggettivamente un margine di crescita più ampio in un momento di ripresa del mercato italiano, dopo un lungo periodo di stasi, e di crescita del turismo internazionale. E gioca a favore anche la crisi di alcune aree del Mediterraneo nostre competitor. Detto questo sicuramente ha avuto un peso non indifferente la promozione che abbiamo fatto in questi anni in Italia e sui mercati esteri direttamente collegati con i voli low cost, e non solo. Oggi la Puglia si trova al centro di una serie di più fattori positivi: la notorietà raggiunta in Italia e all’estero grazie alla intensa promozione di questi anni; il trend che vede sempre più persone nel mondo desiderare di viaggiare in luoghi meno conosciuti dove vivere un’esperienza autentica; l’aumento dei collegamenti aerei internazionali e nazionali ( entro l’anno nuove rotte per Madrid, Siviglia, Liverpool, Londra, Norimberga, Preveza, Corfù, Monaco, Vienna, Lugano, ecc. ). Ha avuto il suo peso anche il lavoro che stiamo facendo per diversificare il prodotto turistico ed allungare la stagione. La Puglia si presenta come una regione, in pieno stile mediterraneo, da sperimentare tutto l’anno: non solo mare ma anche i tanti borghi dell’entroterra con la loro storia, cultura, tradizioni ed enogastronomia. Natura, cultura, arte, enogastronomia e sport, in particolare cicloturismo, sono i prodotti turistici che offre 365 giorni l’anno, insieme ai prodotti di nicchia legati al wedding e al lusso.
I turisti stranieri sono una realtà ormai consolidata in Italia. Registra anche nella sua Regione una tale crescita?
Certo. Da oltre un decennio la performance turistica della Puglia, in particolare sul mercato estero, mostra tassi di crescita costanti. Dal 2006 al 2016 gli arrivi dall’estero sono più che raddoppiati, da 385 mila (14,9% del totale arrivi in Puglia) agli 848 mila del 2016 (il 22,7%degli arrivi totali in Puglia). Nella stessa decade le presenze dall’estero hanno superato il milione e quattrocento mila. I mercati stranieri più dinamici sono i Paesi del Nord Europa che trovano in Puglia la perfetta combinazione tra clima,cultura, mare ed enogastronomia: Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito, Paesi Bassi, Lituania, Belgio, Polonia, ma anche paesi come Stati Uniti d’America, Giappone, Brasile, e Australia. Finalmente in ripresa, dopo tre anni turbolenti, anche il turismo dalla Russia in Puglia.
Condivide l’idea che il Salento sia un po’ il motore di questa ascesa?
Il Salento, e Lecce con il suo barocco, hanno avuto una marcia in più in questi ultimi anni, nonostante siano partiti più tardi rispetto al Gargano che storicamente ha rappresentato la prima destinazione turistica della Puglia. E infatti troviamo Vieste al 25 esimo posto nella classifica dei primi 50 comuni, degli ottomila italiani, per presenze turistiche. Credo però che ormai tutti i territori della Puglia siano oggi molto attivi nell’organizzarsi come destinazione turistica; ultimamente hanno avuto ottime performance Taranto e la stessa Bari.
I Comuni come Gallipoli hanno riscontrato un po’ di problemi nella gestione della moltitudine di turisti e nell’erogazione di servizi di qualità; c’è un progetto da parte della Regione per sostenere in maniera sostanziale tali Comuni?
Per tutto quello che riguarda i servizi, dalla raccolta rifiuti ai parcheggi e i collegamenti interni è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori che devono interagire nel territorio.
Bisogna lavorare in squadra : pubblico e privato per raccogliere i frutti degli investimenti.
Siamo pronti ad aiutare il comune a far esprimere al meglio le potenzialità del centro storico oltre che del mare sviluppando il turismo culturale specialmente con gli straniere allungando la stagione anche per elevare la qualità.
A Gallipoli, per quanto possibile, abbiamo cercato di associare gli imprenditori creando un “tavolo tecnico” con rappresentanti dell’imprenditoria turistica, esperti di livello nazionale e Comune stesso, creando così una sorta di triangolo virtuoso.
La ritiene una mossa positiva? Secondo lei si potrebbe esportare tale modello anche in altri contesti?
Si tratta certamente di un modello positivo ed esportabile. Già durante gli incontri in cui abbiamo discusso del Piano strategico Puglia 365 era emersa l’esigenza di un dialogo fra i soggetti coinvolti nel complesso meccanismo del mercato turistico in Puglia. Entro la fine dell’anno faremo un altro giro di incontri con gli operatori nelle sei aree territoriali con momenti di formazione e per fare insieme un primo bilancio delle attività svolte e condividere le strategie per il 2018. E’ fondamentale che la strategia sul territorio venga decisa in sinergia fra soggetti pubblici e privati, Regione e Comuni, imprese e associazioni.
Per finire, qual è, a suo avviso, il più grande difetto del Samsara, e quale, invece, il maggior pregio?
Quello del Samsara, e in generale dei lidi che attraggono i beach lovers e fanno delle spiagge delle discoteche e luoghi di intrattenimento, è un fenomeno nuovo e inarrestabile. Risponde ad una domanda precisa legata al mondo giovanile e alla movida. Un pregio è sicuramente la location: il mare cristallino del Salento; abbinato anche alla professionalità dell’equipe in grado di offrire agli ospiti un’accoglienza speciale. Più che difetti direi che corriamo il rischio di far fuggire le famiglie.
Per questo bisogna porgere un offerta diversificata
E a Gallipoli ci sono tutti i presupposti
Assessore al Turismo Regione Puglia: Loredana Capone
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